giovedì 27 maggio 2010
giovedì 13 maggio 2010
intervista a Stefano Rodotà, già Garante per la privacy
Nel pieno della campagna referendaria per l'acqua pubblica, un'intervista esclusiva con Stefano Rodotà (da www.altreconomia.it )
“Il referendum sul’acqua rimette al centro dell’attenzione grandi questioni che riguardano il nostro futuro” spiega Stefano Rodotà, già Garante per la privacy
Stefano Rodotà, giurista e già presidente dell’Autorità garante per la privacy, ha partecipato alla stesura dei tre quesiti referendari per l’acqua pubblica.
Un impegno personale, e un sostegno, che spiega con semplicità: “L’accesso all’acqua, come alla conoscenza, sono beni cui fa riferimento la collettività, sono fatti di vita quotidiana delle persone, che richiedono una nuova idea di proprietà -spiega-. Non è pubblico né privato ciò di cui stiamo parlando”.
Il fine settimana del 24 e 25 aprile è iniziata la raccolta delle 500mila firme necessarie per presentare i 3 quesiti, il cui obiettivo è stoppare gli effetti del decreto “Ronchi”, che impone di affidare a soggetti privati la gestione del servizio idrico integrato. Il 21 luglio le firme dovranno essere consegnate alla Corte di Cassazione (info su www.acquabenecomune.org ).
continua su http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2323
mercoledì 12 maggio 2010
1.500 firme nel corsichese, 350.000 in Italia
Dopo le prime due settimane di banchetti nel corsichese, grazie all'impegno delle tante persone che li hanno organizzati e le tantissime che hanno firmato, abbiamo raggiunto le 1500 firme per i referendum contro la privatizzazione dell'acqua.
In italia invece abbiamo superato le 350mila firme. Sono passati solo 15 giorni di raccolta firme e siamo già a metà strada rispetto all'obiettivo che il Comitato Promotore dei referendum sull'acqua si era posto all'inizio della campagna (700mila firme entro luglio). L'acqua è madre, non può essere merce per profitti.
I tre quesiti vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo lnel novembre 2009 e le norme approvate da altri governi in passato che andavano nella stessa direzione, quella di considerare l’acqua una merce e la sua gestione finalizzata a produrre profitti. Dal punto di vista normativo, l’approvazione dei tre quesiti rimanderà, per l’affidamento del servizio idrico integrato, al vigente art. 114 del Decreto Legislativo n. 267/2000.
Tale articolo prevede il ricorso alle aziende speciali o, in ogni caso, ad enti di diritto pubblico che qualificano il servizio idrico come strutturalmente e funzionalmente “privo di rilevanza economica”, servizio di interesse generale e privo di profitti nella sua erogazione.
Verrebbero poste le premesse migliori per l’approvazione della legge d’iniziativa popolare, già consegnata al Parlamento nel 2007 dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua, corredata da oltre 400.000 firme di cittadini. E si riaprirebbe sui territori la discussione e il confronto sulla rifondazione di un nuovo modello di pubblico, che può definirsi tale solo se costruito sulla democrazia partecipativa, il controllo democratico e la partecipazione diretta dei lavoratori, dei cittadini e delle comunità locali.
Per restare informato sui prossimi banchetti e le iniziative di approfondimento nel corsichese, manda una mail a darioballa@gmail.com o iscriviti al gruppo su facebook COMITATO CORSICHESE ACQUA PUBBLICA
martedì 11 maggio 2010
INIZIATIVA PER L'ACQUA PUBBLICA Giovedì 13 maggio alle 21 a Trezzano al Circolo Libertà e Lavoro di via Circonvallazione
Giovani per Trezzano per l’acqua pubblica.
L’attuale Governo nel novembre 2009 ha fatto approvare in Parlamento il cosiddetto Decreto Ronchi che all’art. 15 avviava un processo di privatizzazione dei servizi pubblici locali, di dismissione della proprietà pubblica e delle relative infrastrutture.
Il decreto Ronchi, convertito in l. n. 166 del 2009, colloca tutti i servizi pubblici essenziali locali (non solo l’acqua) sul mercato, sottoponendoli alle regole della concorrenza e del profitto, espropriando il soggetto pubblico e quindi i cittadini dei propri beni faticosamente realizzati negli anni sulla base della fiscalità generale. Tra questi rientra la gestione dei servizi idrici.
La nuova legislazione, imponendo la svendita forzata del patrimonio pubblico e l’ingresso sostanzialmente obbligatorio dei privati nella gestione dei servizi pubblici, renderà obbligatoria, anche per l’acqua, la privatizzazione, alimentando sacche di malaffare e fenomeni malavitosi.
All’acqua in particolare verrà attribuito il valore di merce e sarà posta sul mercato come un qualsiasi bene a rilevanza economica.
Da queste ed altre analisi più approfondite nasce la proposta dei quesiti referendari sull'acqua pubblica.
Noi, Giovani per Trezzano, aderiamo alla raccolta di firme perché crediamo nell’acqua come bene comune, che non può essere messo sul mercato come un bene qualunque ma, anzi, deve essere gestito da istituzioni pubbliche al fine di garantire l’accesso a tutta la popolazione a prezzi equi. L’acqua non può essere l’occasione per fare facili affari a discapito di quello che deve essere il servizio idrico: fornitura di acqua di qualità, investimenti per la ristrutturazione della rete acquedottistica italiana e sviluppo di un efficiente servizio di depurazione, fondamentale per il riutilizzo di un bene che è scarso.
L’accesso all’acqua a noi in Lombardia sembra scontato -anche se siamo passati da diritto a soddisfazione di un bisogno- ma così non è in altre regioni italiane e soprattutto è in molte nazioni del mondo.
Crediamo pertanto che questo percorso referendario riguardi l’affermazione di un principio di civiltà e debba quindi essere affrontato in modo superiore alle logiche puramente politiche.
Per questi motivi invitiamo tutta i nostri concittadini alla prima iniziativa che abbiamo organizzato per giovedì 13 maggio alle ore 21,00 presso il Circolo familiare libertà e lavoro di via Circonvallazione.Parteciperà Rosario Lembo, Presidente dell’Associazione italiana per il Contratto Mondiale dell’acqua.
Sarà inoltre l’occasione per la costituzione del Comitato trezzanese per l’acqua pubblica.
Francesca Iacuzzo, Fabio Sardo, Fabio Bottero, Michele Fanigliulo, Antonio Borrello, Luca Gariboldi, Valentina Bufano, Marina Ferulli, Alessandro Esposito, Davide Fanigliulo, Alessandro Buono, Valerio Grassi, Nicolò Soviero, Domenico Esposito, Fabrizio Nava
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lunedì 3 maggio 2010
Anche ad Assago parte la raccolta firme
Anche ad Assago il circolo PD Sabato 1 Maggio ha dato inizio alla raccolta delle firme per la campagna referendaria sull'Acqua Pubblica. La raccolta è sostenuta dai partiti di sinistra del paese e dalle varie associazioni presenti sul territorio. Nella sezione apposita potete consultare le date e i luoghi nei quali sarà presente il banchetto, in un giorno abbiamo raccolo più di 50 firme e per Assago questo è un grande successo! vi aspettiamo numerosi!
Aggiornamenti sulla campagna di raccolte firme
Come potete vedere, la campagna va a gonfie vele. Per visualizzare la data, il luogo e gli orari dei banchetti di raccolta cliccate sulla pagina corrispondente in alto, sotto l'intestazione.
Per fare il punto della raccolta è indetta una riunione tecnica con i referenti di ogni comune mercoledì 5 maggio alle 21 alla sede dell'Anpi di Corsico (VIA XXIV MAGGIO 5), in cui chi ha i moduli completi e autenticati può già portarli per organizzarsi per la certificazione nei comuni, e in cui si farà il punto sui banchetti e le iniziative da organizzare.
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