lunedì 25 luglio 2011

la mia prima vittoria senza se e senza ma

martedì 14 giugno 2011 - ore 3.00

Non riesco a dormire.

E' la prima volta in 27 anni che partecipo a una vittoria così bella. Senza mediazioni, senza retrogusto amaro, senza Tabacci (a cui però roderà un pò avendo votato no).

La maggioranza degli italiani ha detto si all'acqua pubblica, allo stop al nucleare e alla legge uguale per tutti.

Dopo 15 anni si raggiunge il quorum, segno che gli italiani sono molto più avanti di chi ci governa.

Per la prima volta ho visto ripagato tutto l'impegno profuso da migliaia di attivisti che si sono spesi in questi anni.

I manifesti attaccati sporcandosi i sandali, i volantini dati quando stai ancora dormendo, le riunioni fatte a volte con poche persone, le tante asciugate fatte sull'importanza di votare, le mail, i post su facebook, gli sms... hanno avuto finalmente il risultato sperato.

Quando oggi in piazza ho abbracciato Emilio Molinari, che tra i primi ha capito l'importanza dell'acqua come bene comune, ho sentito che questa è una vittoria storica, costruita in anni di lavoro e di egemonia culturale sul fatto che il pubblico può (e deve) essere meglio del privato.

Ho ripensato a tutti quelli che ho visto impegnarsi, chi da anni, chi da poche settimane, ma con lo stesso entusiasmo.

A mia nonna che è tornata dalla Romagna per votare, ai tanti nonni che domenica mattina sono venuti a votare non tanto per loro, ma per il futuro di questo paese.

Ho ripensato all'Honduras, dove sono stato per una carovana sul diritto all'acqua, in cui la partecipazione su questo tema era intensissima, e io mi chiedevo se mai ci sarebbe stata qui in Italia.

E oggi ho avuto la risposta: c'è stata, ieri e oggi, e ci potrà essere anche in futuro, se sapremo tenere viva questa immensa energia e voglia di cambiamento che sta soffiando nel nostro paese.

E adesso posso finalmente dormire.

lunedì 11 aprile 2011

giovedì 14 aprile incontro a Buccinasco (MI) "BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO: 2 VOLTE SI!

BERE L’ACQUA DEL RUBINETTO: 2 VOLTE SI!

L'ACQUA PUBBLICA E' BUONA!

Il comitato corsichese per i 2 Sì per l’Acqua Bene Comune organizzagiovedì 14 aprile ore 21 presso Cascina Robbiolo in via Aldo Moro 7 a Buccinasco (MI) un incontro per parlare di acqua pubblica, che il parlamento ha deciso di privatizzare ma grazie ai referendum del 12 e 13 giugno i cittadini italiani potranno difendere.

Dalle frequenti analisi dell'ASL e di AMICQUE risulta che l'acqua nel milanese è di ottima qualità, ben al di sotto dei limiti di legge e migliore di molte acque in bottiglia. E i cittadini lo stanno capendo

Per raccontare quali tipi di controlli vengono fatti sull'acqua, e per spiegare perchè è importante andare a votare al referendum, il comitato corsichese per i 2 Sì per l’Acqua Bene Comune organizza un incontro con

-Emilio Duminuco – tecnico della prevenzione Asl Corsico, già Assessore all'Ambiente Assago

-Giancarlo Peterlongo – geologo, già direttore acquedotti di Amiacque, coordinatore del comitato acqua milanese

-Dott. Antonio Bertolini – responsabile Controlli e Sicurezza Acque Potabili Asl Milano 1

coordina

Antonella Vitale – avvocato, comitato acqua pubblica corsichese

Dureante la serata verrà proiettato lo spot sull'acqua realizzato dai bambini della classe 5I della scuola primaria "Maria Ravizzini" vincitore del concorso dell'Anpi di Buccinasco su "Costituzione, acqua e ambiente"

lunedì 4 aprile 2011

SI PUO FARE POLITICA di Emilio Molinari

Si può fare politica

Tra poco 50 milioni di italiani dovrebbero recarsi alle urne per il referendum sull'acqua pubblica, e il nucleare. Per impedire il quorum il governo ha negato l'election day, per il solo voto di un radicale e l'assenza di 10 parlamentari del centro sinistra.

400 milioni spesi per evitare il quorum.

Nazionalmente il PD evita ancora di prendere una posizione pubblica per il Sì ai referendum. Teme di dividersi al proprio interno, mentre centinaia di realtà di questo partito si stanno esprimendo e si impegnano per i Sì!

Ma ciò che più preoccupa il sottoscritto è il silenzio e l'indifferenza per i referendum, mostrata finora da quel popolo capace di mobilitarsi, di indignarsi e di scendere in piazza e da parte di uomini e donne che per ruolo pubblico e mediatico sono in grado di dare impulso ai messaggi.

Per questo popolo i referendum acqua pubblica e il nucleare, malgrado la drammatizzazione

che quest'ultimo ha avuto con il Giappone, sembrano ancora lontani dall'essere compresi nella loro portata e immediatezza politica.

Solo il “Via Berlusconi” coniugato di volta in volta da indignazioni per attacchi alla Costituzione, alle donne, alla giustizia ecc sembra appassionare questo popolo e spinger a mobilitarsi milioni.

Donne, intellettuali, attori, cantanti, giornalisti, associazioni d'ogni tipo sono pronti ad unirsi per il “Via Berlusconi”, ma poi sui contenuti tornano al particolare. Non è politica questa, forse indebolirà il personaggio, ma non la cultura di massa che lo esprime e sopratutto,permettetemi,

ci rende indifferenti ai contenuti capaci di incidere nella cultura dominante, che tra pochi mesi saremo chiamati tutti al voto referendario e vincere o perdere non riguarda solo i promotori.

Ma è una grande opportunità per cambiare come cittadini, la politica di questo paese

Un mese fa al Palasharp di Milano erano presenti Saviano, Eco, Zagrebelsky il meglio della cultura italiana...ma solo Paul Ginsborg ha parlato di acqua e di referendum. Per tutti gli altri, l'agenda politica reale, lo scontro concreto, sembrava non esistere e continua a non esistere.

Nelle straordinarie manifestazioni delle donne nessuna delle organizzatrici ha parlato di nucleare o di acqua, eppure l'acqua è la vita, è la madre, è la donna. L'acqua è, più d'ogni altra questione, in grado di incidere nella cultura berlusconiana o leghista, eppure il nucleare si è riproposto con tutta la sua tragica attualità.

La manifestazione per l'acqua pubblica e il nucleare a Roma il 26 marzo, è stata grande, bella, intelligente, ma non è stata dell'ampiezza di altre in particolare di quella delle donne e non ha avito la benedizione di questo movimento o dei grandi personaggi, a parte Celentano. Perché?

Il mio sconcerto sta qui. E continuerò a chiedere a Saviano o a tutti agli altri intellettuali il perché del loro silenzio, come continuerò chiedere alle donne che pure considero l'interlocutore principale per i referendum, perché tanta indifferenza per i grandi problemi di questo nostro tempo? Problemi di oggi, universali, per i quali la nostra generazione è chiamata a decidere e a rispondere per le generazioni future.

I referendum e le profonde motivazioni che li determinano, sono una battaglia che va ben al di là delle nostre miserie nazionali, non cercano consenso ad un partito o ad uno schieramento, vanno ben al di là della privatizzazione di un servizio, l'aumento di una tariffa o l'idiozia della crescita energetica che motiva il nucleare. Parlano della VITA. L'indignazione per Berlusconi è cosa sana, ma non rimescola le carte, non sposta consensi, non è capace di ridare alla politica l'idealità e il senso, perduto, dell'interesse pubblico.

Il testamento del 93 enne partigiano francese, Stephan Hassel, ultimo vivente degli estensori della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ci dice: indignatevi! per i perduti diritti universali alla vita, alla salute, alla scuola, alla pensione,per la svendita dei beni comuni. Diritti trasversali

Capaci di rispondere al vuoto dei partiti e rompere quegli interessi che bloccano e logorano come un cancro la politica italiana e mondiale.

La percezione è di essere sull'orlo di un abisso. La crisi finanziaria in Europa scarica 4 trilioni di euro sul debito pubblico per salvare le banche, taglia la spesa pubblica e privatizza.

La crisi economica non può più essere affrontata con il rilancio dei consumi, perché vengono meno le risorse e il nucleare esplode in mano agli apprendisti stregoni. La crisi energetica e la crisi idrica si alimentano tra loro e generano la crisi alimentare che investe miliardi di persone e di cui si intravedono già gli effetti catastrofici nelle migrazioni, nelle rivolte, nelle guerre.

Ebbene i referendum affrontano questo ordine di problemi. Chiamano tutti alla materialità delle questioni e al pari tempo all'etica, alla spiritualità dei beni comuni, al senso di comunità.

I referendum non sono di un partito, non sono nemmeno di sinistra, indicano che abbiamo superato il “limite”. Il referendum per l'acqua pubblica è chiesto da 1,4 milioni di persone, che trasversalmente per una volta tanto non parlano con la voce della “pancia” e dell'egoismo, ma con quella degli interessi generali, collettivi.

Non parla in odio ai partiti, li richiama alla responsabilità di gestire la cosa pubblica. Chiedono loro di smetterla di rinunciare a fare politica e di consegnarsi al mercato.

E a tutti chiedono di andare a votare, perché questa volta si vota per noi stessi e che....la libertà è partecipazione.

Emilio Molinari

giovedì 10 marzo 2011

Presentazione del libro Salvare l’acqua a Gaggiano

Salone circolo “La Novella” Via Carroccio, 31 - Gaggiano Presentazione del libro Salvare l’acqua INCONTRO CON L'AUTORE EMILIO MOLINARI
Ambientalista, è stato tra i fondatori del movimento antinucleare italiano. Già Consigliere Regionale della Lombardia e senatore, ha collaborato con Lega Ambiente alla costituzione del primo Osservatorio dei rifiuti tossici-nocivi. È stato presidente del Comitato Italiano per un Contratto Mondiale sull’acqua.
Intervengono Franco Miracoli, sindaco di Gaggiano
Maria Grazia Vantadori, assessore all’Ambiente di Gaggiano
Antonella Vitale, Comitato acqua pubblica corsichese
Il dibattito sull’acqua, proprio mentre è in corso una campagna referendaria contro la sua privatizzazione, ha bisogno di essere alimentato con idee e dati, ben oltre la propaganda. Il libro raccoglie storie e interviste. E racconta, con parole chiare e numerosi esempi, il grande inganno della liberalizzazione dell’acqua. 15 marzo 2011 ore 21,00

APERITIVO PER L'ACQUA PUBBLICA

Dopo lo straordinario risultato della raccolta firme (1 milione e 400 mila in pochi mesi), tutte le donne e gli uomini di questo Paese saranno chiamati a esprimere la propria volontà sulla gestione dell'acqua. Il Ministro Maroni ha dichiarato di voler fissare i referendum il 12 giugno, ultima data utile concessa dalla legge, per scoraggiare la partecipazione e scongiurare il raggiungimento del quorum, indispensabile per la validità della votazione, nonostante le numerosi richieste di accorpare i referendum alle amministrative, risparmiando così 400 milioni di euro. C'è biosgno del contributo di tutte e tutti per la campagna referendaria, per far conoscere a più persone possibile l'importanza dei quesiti che si andranno a votare.

giovedì 24 febbraio 2011

PRANZO IN CASCINA PER L’ACQUA PUBBLICA

Il referendum per cancellare la privatizzazione dell'acqua si avvicina, e per la campagna informativa servono fondi: dato che non abbiamo grandi multinazionali a finanziarci, dobbiamo affidarci all'autofinanziamento. Per renderlo più piacevole, abbiamo pensato a un pranzo in cascina

sabato 5 marzo alle ore 13

Alla Cascina Guzzafame di Gaggiano

costo 25€ a persona (10 € al comitato, 15 alla cascina)

PRENOTAZIONI ENTRO IL 2-3 ALLA MAIL DARIOBALLA@GMAIL.COM O AL NUMERO 380-2574794

MENU'

Antipasto

Salametto al coltello (per i vegetariani sformatino di verdure)

Primo

Risotto con tometta e rosmarino

Secondo

Arrosto di carne con patate glassate

(per i vegetariani tagliere di formaggi della casa)

Dolce

Crostata di marmellata

con prodotti provenienti dalla Cascina Guzzafame o da Aziende Agricole locali

Bere incluso:

Acqua naturale e gassata

vini della casa: croatina e pinot nero

(1 bottiglia ogni 4 persone)

Caffè

a e pinot nero

(1 bottiglia ogni 4 persone)

Caffè

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mercoledì 10 novembre 2010

presidio 13 novembre

Nonostante il milione e 400 mila firme per il referendum contro laprivatizzazione dell'acqua, delle quali ben 237 mila raccolte nella sola Lombardia, la giunta regionale il 26 ottobre ha approvato unprogetto di legge(http://www.circoloambiente.org/acqua/pdl_acqua_lombardia_26102010.pdf) che anticipa i tempi di applicazione del decreto Ronchi, in praticaobbliga a privatizzare le gestioni del servizio idrico lombardo primadel referendum, che dovrebbe svolgersi la primavera prossima. Il progetto di legge di legge dovrebbe andare al voto in Consiglio Regionale entro fine novembre, al quale con questa manifestazione chiederemo NON approvere il progetto di legge in applicazione del cosidetto decreto Ronchi che, di fatto, obbliga a cedere ai privati la gestione dei servizi legati allacqua. Il rischio è che l'acqua ditutta la Lombardia finisca nelle mani di poche imprese private, italiane o straniere, interessate solo a fare profitto; in tal modo si porrebbe fine alle virtuose gestioni pubbliche che, in alcune provincie della Lombardia, risultano all'avanguardia a livello europeo. L'appuntamento è sabato 10 novembre dalle 10 alle 13 in via FabioFilzi, 22 (davanti al Pirellone), la scaletta prevede alcuniinterventi istituzionali di sindacati, consiglieri regionali, sindaci e interventi di artisti, per ora sono confermati: Diego Parassole, Renato Sarti, Luca Klobas, Gianluca De Angelis,Flavio Prini, Luca Bassanese e la Contrabbanda. Per approfondimenti consigliamo l'articolo uscito su altraeconomia http://www.altreconomia.it/site/fr_contenuto_detail.php?intId=2508 Anche l'ANCI Lombardia, il cui presidente è Fontana (Sindaco diVarese) si è dichiarata contro questa legge, come potete leggere qui http://www.anci.lombardia.it/notizie/Servizi-idrici-Fontana--la-legge-regionale-non-ci-soddisfa.asp